lunedì 23 giugno 2014

I bambini e il lutto: la morte del Nonno vista da Sorellina

Sono passati sei mesi dalla morte del Nonnocalabrese e ora che questa assenza si è sedimentata, diventando quotidianità, voglio raccontarvi come abbiamo affrontato il primo vero lutto famigliare dei bambini di casa.
Lo farò in due post, perché anche se il nostro approccio è stato lo stesso per entrambi, diversa è stata la reazione di Sorellina, con i suoi quattro anni, rispetto a quella di BUH e dei suoi quasi otto anni.

Sorellina e il Nonnocalabrese, luglio 2013
Io sono una persona schietta, ai bambini ho sempre spiegato la vita esattamente com'è: a partire da come sono nati e dov'erano prima di nascere, alla fortuna che hanno rispetto ad altri bambini nel mondo, e certo, perfino la morte...
Non è stato facile, perché noi non gli parliamo di cielo o paradiso, ma abbiamo sempre cercato di fargli assimilare il concetto che se qualcuno che ami muore, non ti lascia mai davvero solo, perché un pezzo di quella persona rimane sempre nel tuo cuore.

Certamente sono discorsi un po' astratti per dei bambini, ma credo che raccontargli dello zio-nonno G, li abbia aiutati (soprattutto BUH) a capire che è proprio vero che le persone che amiamo non ci lasciano mai davvero. Anche se dire addio alla loro presenza fisica nella nostra vita può essere davvero doloroso.

Quando Nonnocalabrese ha iniziato a stare male davvero glielo abbiamo raccontato, e quando è morto glielo abbiamo spiegato senza edulcorare, perché la morte fa parte della vita e come tale non va nascosta, i bambini hanno diritto alla gioia come al dolore e, soprattutto, all'elaborazione del dolore, per crescere armoniosamente.
Le reazioni sono state, naturalmente, molto diverse: BUH ha condiviso mesi interi con i nonnicalabresi fin da piccolo, mentre Sorellina il Nonnocalabrese non lo ha quasi conosciuto, perché dopo l'ischemia del 2011 non si sono più mossi molto dalla Calabria.

Ma quindi? Chiederete voi. Tutto questo preambolo per ...
Per dirvi che Sorellina ha reagito in maniera molto pacifica e distaccata alla notizia della morte del nonno, quasi come se fosse una storia che riguardava qualcun altro e non la nostra famiglia.
E ancora oggi non perde occasione per raccontarla ogni qualvolta se ne presenti l'occasione:
"Sai? Il Nonnocalabrese era molto malato, perché si muoveva lentissimo... proprio come una lumachina... e allora è morto e adesso non c'è più! Adesso ci è rimasta solo la Nonnacalabrese, solo lei!"
Non sappiamo se lei abbia capito veramente il significato di quello che è accaduto, né sappiamo se avrebbe reagito diversamente in caso il nonno fosse stato più vicino a noi... Certo è che non siamo affatto pentiti di averle spiegato tutto, così come abbiamo spiegato tutto a BUH, ma di lui parlerò in un altro post.

7 commenti:

  1. Condivido questo approccio e il diritto alla verita'!.

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  2. Anche io condivido il tuo approccio. A volte è dura perché con le loro domande ci mettono davanti anche alle nostre debolezze, ma non saprei fare diversamente.

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  3. Mi spiace anche se sono eventi "naturali" è sempre difficile spiegare questo concetto ai bambini...

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  4. Bellissimo il tuo pensiero "se qualcuno che ami muore, non ti lascia mai davvero solo, perché un pezzo di quella persona rimane sempre nel tuo cuore.".
    Questa è la cosa più importante!

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  5. ..è sempre meglio spiegare le cose per quello che sono..

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  6. Sicuramente è la cosa migliore raccontare tutto o meglio dire semplicemente la verità senza farla diventare una storiella strappalacrime. Edo sa che i nonni paterni così come la zia Cri non ci sono più, accetta la situazione, sa che la nonna ha avuto la gioia di vederlo e tenerlo in braccio quando ero piccolo (quando è morta mia mamma Edo aveva solo 9 mesi), mi sembra che via la situazione bene. Non so come potrebba viverla con i nonni materni che invece li ha potuti vivere e li vive tuttora, ma sicuramente da parte mia ci sarà sempre e solo la verità, triste, ma solo la verità.

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    1. È sicuramente più difficile se i nonni sono quelli che sono quotidianamente vicini ai bambini, per BUH, è stato già molto difficile dire addio a mio padre...

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Vi apro le porte della mia casa, siate educati e misurati nei vostri commenti.

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